Fondazione Giorgio Cini

Giacomo Quarenghi Prospetto principale, prospetto posteriore, sezione trasversale e pianta di Villa Whitworth

1780-1790

Alessandro Martoni 

Matita, penna, inchiostro nero e acquerelli policromi su carta; 135 × 215 mm (inv. 30491); collezione Donghi 

I quattro disegni illustrano il progetto, databile al nono decennio del Settecento, per una villa da erigersi nella tenuta imperiale di Tsarskoye Selo presso Pietroburgo per Lord Charles Whitworth, ambasciatore britannico e potente plenipotenziario presso la corte dei Romanov dal 1788 al 1800. Di stretta osservanza palladiana – nell’uso dell’ordine gigante ionico che allaccia i piani sul fronte anteriore, nell’articolazione gerarchica di livelli funzionali e piani, nell’impiego del basamento che funge da podio sul lato posteriore, nella collocazione dell’arma del possessore sul frontone, negli espliciti richiami classicisti della finestra termale, della serliana, dei timpani triangolari – l’edificio richiama nel falso pronao timpanato della facciata anteriore un modulo di rigorosi incastri geometrici lineari che Palladio utilizza soprattutto nei prospetti degli edifici ecclesiali, più che nelle ville, dove il pronao diventa quasi sempre l’occasione per espandere il corpo dell’edificio all’esterno e giocare con i pieni e vuoti secondo una drammaturgia di forte matrice plastico-luministica. È la prospettiva sul giardino, a zoccolo bugnato dotato di scala e avancorpo timpanato, secondo uno schema che richiama la villa Forni Cerato di Montecchio Precalcino, a espandersi con maggior dinamismo plastico, in sintonia con analoghi progetti quarenghiani per dimore suburbane, come quello per la villa dell’ambasciatore di Baviera, da realizzarsi nella stessa campagna di Tsarskoye Selo.
Le volte a botte, il salone cupolato e i catini ornati da lacunari esagonali e a losanga, visibili nello spaccato, sono alcuni degli elementi che rivelano l’alto tasso di classicismo antiquario dell’edificio, mentre la pianta dichiara la piena adesione al linguaggio palladiano anche nell’articolazione funzionale e nella distribuzione degli ambienti. Altri set di disegni autografi riferibili al medesimo progetto per Charles Whitworth, tutti acquerellati, si conservano nella Biblioteca Civica di Bergamo (6 fogli, Album G), nel Museo Nazionale di Varsavia (7 fogli, compresa la pianta del secondo piano), nell’Irish Architectural Archive di Dublino (6 fogli), nelle raccolte dell’Ermitage (6 fogli) e nel Gabinetto dei Disegni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, testimoniando la pratica in uso presso lo studio dell’architetto bergamasco di replicare i disegni relativi ai progetti più significativi.


Bibliografia: R. Mangili, in Le carte riscoperte. I disegni delle collezioni Donghi, Fissore, Pozzi alla Fondazione Giorgio Cini, a cura di G. Pavanello, Venezia 2008, pp. 107-109, catt. 194-197; P. Angelini, in Disegni di Giacomo Quarenghi. Progetti architettonici, catalogo della mostra (Venezia, Gallerie dell’Accademia) a cura di A. Perissa Torrini e V. Poletto, Venezia 2018, pp. 148-150, cat. II 21.

 

Giacomo Quarenghi
Pianta di Villa Whitworth, 1780-1790
Matita, penna, inchiostro nero e acquerelli policromi su carta; 177 × 310 mm (inv. 30496); collezione Donghi
© Fondazione Giorgio Cini, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe

Giacomo Quarenghi
Sezione trasversale di Villa Whitworth, 1780-1790
Matita, penna, inchiostro nero e acquerelli policromi su carta; 134 × 217 mm (inv. 30484); collezione Donghi
© Fondazione Giorgio Cini, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe

Giacomo Quarenghi
Prospetto posteriore di Villa Whitworth, 1780-1790
Matita, penna, inchiostro nero e acquerelli policromi su carta; 135 × 213 mm (inv. 30489); collezione Donghi
© Fondazione Giorgio Cini, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe

Fondazione Giorgio Cini

Giacomo Quarenghi Prospetto principale, prospetto posteriore, sezione trasversale e pianta di Villa Whitworth
Giacomo Quarenghi Prospetto principale,...
1780-1790